Intervista a Mario Attilieni, autore del romanzo fantasy “L’impero delle clessidre”.

Intervista a Mario Attilieni, autore del romanzo fantasy “L’impero delle clessidre”.

Mario Attilieni è nato a Lucca nel 1986. È un imprenditore nel settore delle calzature, ed è alla guida di una start up negli Stati Uniti; per il suo lavoro si divide tra Italia, Inghilterra e America. Nel 2004 vince il premio di poesia “Il Bonturo”.
 
«Di cosa parla il tuo romanzo “L'impero delle clessidre”, primo volume di una trilogia fantasy?»
Innanzitutto è la storia di un rapporto padre-figlio. Il padre, Dante, scrive un libro per suo figlio, Achille, e glielo regala per il suo diciottesimo compleanno. Magicamente ne vengono risucchiati all'interno. Quante volte anche a ognuno di noi è capitato di essere risucchiati dentro una storia, dentro un libro che ti cambia la vita? A loro succede nel senso letterale del termine. E il rapporto autore-lettore cos'è se non un rapporto padre-figlio: l'autore ci guida all'interno del suo mondo, ci spiega cosa accade, ci insegna a viverci. La storia è appunto una storia fantasy, ma ha vari livelli di lettura e varie tematiche: dall'amore, al potere, all'economia, al senso della vita.
 
«Come è nata l'idea alla base della tua opera?»
È stata una lunga gestazione che poi, in realtà, si è tradotta in una stesura abbastanza rapida. L'idea è stata quella di mettere a disposizione delle persone un po' del mio tempo libero. La pandemia ci ha costretto a stare separati. Perciò ho pensato che scrivere per qualcuno che poi potesse leggermi fosse un modo per entrare in relazione.
 
«Dante e Achille sono i protagonisti del tuo romanzo; rispettivamente padre e figlio, vivono nel mondo reale prima di essere catapultati nel regno di Zimania. Dalla tua opera: «Dante ripensò a quanto fosse vero quello che qualcuno gli aveva detto anni addietro: “Il mestiere di scrittore è la cosa più simile a essere Dio”. Era vero: decidi chi nasce e chi muore, cosa accade a chi. I destini delle persone. Lo scrittore è creatore e distruttore al tempo stesso, demiurgo e assassino a sangue freddo. Forse l'unico modo per cercare di capire Dio è quello di scrivere un libro». Vuoi commentare questa interessante frase per noi, e riportarla all'avventura di Dante nel mondo da lui stesso creato?»
E nel testo, in merito al perché si scrive un libro, aggiungo: “Perché lo si fa? Forse per vivere tante vite diverse, vite che altrimenti non si ha tempo e modo di vivere nella nostra, perché troppo breve”. La verità è proprio questa: la vita umana è troppo breve e le nostre ambizioni smisurate, infinite. È per questo che andiamo al cinema, guardiamo Netflix o leggiamo un libro: per vivere le esperienze che non possiamo vivere, per provare le emozioni che altrimenti non ci capiterebbe di provare. Poi, però, essere scrittore, cioè essere il “dio” dell'universo che crei non è così semplice: a me, per esempio, i personaggi mi si sono ribellati, avevo per loro dei piani e loro hanno finito per fare altro. Per esempio ho ideato un valoroso cavaliere, e poi, nel corso del romanzo, descrivendolo, mi sono accorto che in realtà era una donna. Un altro personaggio lo avevo concepito in un certo modo, poi ho scoperto che era gay.
 
 
«L'ambientazione del tuo romanzo è una sorta di medioevo fantastico molto violento, con forti tensioni sociali e politiche e aspre lotte per il potere; non si può non pensare alla serie televisiva “Il trono di spade”, e alla relativa saga letteraria da cui è tratta. Quali sono state le altre fonti di ispirazione che hanno contribuito alla nascita della tua opera?»
Effettivamente si tratta di un Trono di Spade in salsa mediterranea, se così possiamo dire. C'è un richiamo ovviamente all'inarrivabile Signore degli Anelli, ma anche a qualcosa a prima vista di più inaspettato. La tematica socio-economica, per esempio, richiama il Mago di Oz, che, in pochi lo sanno, è un'allegoria dell'America di fine Ottocento. Le principali fonti di ispirazione sono, però, fatti storici realmente accaduti, riletti e riadattati in una chiave diversa. Per esempio cosa sarebbe successo se la rivolta di Nika del 532 d.C. a Costantinopoli avesse avuto successo e i rivoltosi fossero riusciti a mettere le mani sull'Imperatore Giustiniano? Oppure come vi comportereste se vi ritrovaste a essere rinchiusi nella Torre insieme al Conte Ugolino?
 
«Il regno di Zimania è davvero ben caratterizzato sia geograficamente (ed è presente anche una dettagliata mappa all'interno del libro) e sia dal punto di vista politico, sociale ed economico. Vuoi descrivercelo?»
Intanto subito una cosa balza agli occhi: la mappa è rovesciata nel senso cioè che a Nord fa caldo e a Sud fa freddo. Chi lo ha detto che il freddo è a Nord? Sono solo le nostre convenzioni. In sostanza la Zimania è un continente situato nell'emisfero australe di un mondo immaginario, come un'Australia o un'America Latina Fantasy. Inoltre mi ha sempre affascinato l'odierna Istanbul per essere posta a cavallo di due continenti, una cosa unica al mondo: da una parte l'Oriente e dall'altra l'Occidente. Ecco, la città di Mallon, la capitale imperiale, è situata su uno Stretto su cui si facciano ben quattro terre diverse, diverse per popoli e cultura. La città di Porto Profumato, invece, che nel nome nasconde un Easter Egg, è ispirato alla mia Lucca, piccola ma indipendente, con le sue mura possenti che la proteggono dalla tirannia.
 
«Cosa differenzia il tuo romanzo fantasy dagli altri prodotti letterari appartenenti allo stesso genere? Cosa lo rende così originale, secondo te?»
Alcuni degli elementi che ho già citato sopra: intanto la “salsa mediterranea”. Normalmente il genere fantasy è ad appannaggio della cultura nordica, anglosassone. Questo, invece, è un fantasy per così dire “latino”. Poi senz'altro anche l'inserimento dell'Autore e del Lettore all'interno della storia: un conto è leggere un romanzo, un altro è ritrovarcisi dentro. Infine ritengo sia degno di nota il fatto che ho cercato di trasporre il mondo di internet in chiave fantasy. Mi spiego: i miei personaggi non hanno le vendite online, né i social media. Ma hanno la magia che supplisce: per esempio una massaia che deve comprare un contenitore di terracotta piuttosto che un cavaliere che vuol comprare una spada, non devono far altro che suonare in un corno magico, arriva un draghetto, come un corriere alato, e consegna a domicilio.
 
«Quando uscirà il secondo volume di questa avvincente trilogia fantasy, dal titolo “La vendetta degli Unicorni”? E per il terzo, “La Profezia dell'Autunno”, quanto dovremo aspettare?»
Presto, perché la storia era stata concepita come un unico lavoro, lo abbiamo diviso per esigenze editoriali. Stiamo pensando di sfruttare la prossima edizione di Lucca Comics and Games per l'uscita del secondo e valutiamo anche un'edizione speciale per l'occasione, per i collezionisti. Il terzo poi, entro l'estate prossima. Io non sono come George Martin... io sono meglio... io scrivo veloce e non mi piace far aspettare i miei lettori...
 
 
 
Contatti
Instagram: Mario Attilieni (@marioattilieni); L'Impero delle Clessidre (@limpero_delle_clessidre)
http://www.ctleditorelivorno.it
https://www.ibs.it/impero-delle-clessidre-libro-mario-attilieni/e/9788833874715

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